giovedì 22 gennaio 2015

Ecco perché vorrei il professor Nando dalla Chiesa come Presidente della Repubblica.

Foto: Pierpaolo Farina

di Marco Scipolo *



L’ho visto far politica nel significato più alto del termine.

L’ho visto servire il nostro Paese nelle Istituzioni anche dopo che la mafia, favorita dal comportamento di alcuni rappresentanti delle Istituzioni, gli uccise il padre.

L’ho visto raccogliere il testimone del genitore ammazzato, che fu generale dell’Arma dei Carabinieri e prefetto di Palermo, e tutelarne – sovente solitario – l’onore dai periodici attacchi alla memoria sferrati, in passato, perfino dalla più alta carica dello Stato.


L’ho visto citare in un suo libro le parole di suo padre: “Finché una tessera di partito conterà più dello Stato, non riusciremo mai a battere la mafia”.

L’ho visto prodigarsi in Parlamento, come deputato e senatore, per proteggere la Costituzione e la Repubblica dalle minacce di poteri più o meno occulti annidati nelle Istituzioni.

L’ho visto scrivere in difesa della dignità del Parlamento, come nel 2003 quando rimproverò i suoi colleghi che in Senato si erano alzati in piedi ad applaudire l’approvazione della mozione a sostegno della guerra di Bush all’Iraq (in quell’occasione affermò: “So che la guerra è comunque dolore, brutalità, che essa porta sempre con sé, fisiologicamente, la nefandezza che umilia anche le bandiere più nobili. Perciò mai applaudirei una guerra. Perché non è e non è mai stata sorella Guerra”).

L’ho visto contrastare la corruzione con le armi dell’etica.

L’ho visto impegnarsi, come sottosegretario all’università, nell’attuazione del Progetto Ethicamente presso gli atenei italiani a sostegno della legalità e dell’etica pubblica e nella valorizzazione delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

L’ho visto far crescere il movimento antimafia.

L’ho visto combattere la mafia con le armi della cultura, come sociologo, docente universitario e narratore civile.

L’ho visto fondare il primo corso universitario di sociologia della criminalità organizzata.

L’ho visto scrivere libri sulle vittime della mafia per recuperarne il ricordo e diffonderne l’esempio.

L’ho visto risvegliare, attraverso questi libri, la coscienza civile e morale di un popolo.

L’ho visto lottare contro la mafia con le armi delle Istituzioni.

L’ho visto sedere nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia.

L’ho visto cenare insieme ai ragazzi di Libera, l’associazione contro le mafie guidata da don Luigi Ciotti, ed elogiare il loro impegno.

L’ho visto infondere nei loro cuori coraggio e speranza.

L’ho visto biasimare un ministro della Repubblica il quale sosteneva che con la mafia si deve convivere.

L’ho visto amare l’Italia, senza distinzione tra Nord e Sud della Penisola.

L’ho visto coltivare il valore della memoria.

L’ho visto custodire i valori della Resistenza, dai quali sono nati la nostra Costituzione e la nostra Repubblica.

L’ho visto schierarsi dalla parte della legalità, sempre.

L’ho visto rispettare il principio di laicità dello Stato.

L’ho visto difendere il Tricolore vilipeso.

L’ho visto battersi per un’informazione più libera.

L’ho visto salvaguardare i diritti civili dei cittadini.

L’ho visto manifestare perché la legge sia effettivamente uguale per tutti.

L’ho visto proprietario di un profondo senso dello Stato e di una grande onestà intellettuale.

L’ho visto criticare anche il suo stesso partito, la sua stessa maggioranza e il suo stesso Governo, per coerenza con i propri ideali e per fedeltà ai principi della Costituzione.

L’ho visto pronunciare parole come queste: “Politica è dedizione, amore per gli altri, sfida con l’esistente, passione che non si placa, memoria che non si scioglie, è coraggio, pensiero, rispetto di riti, è potere che serve”.

Con una persona così libera e perbene al Quirinale, penso che finalmente la Costituzione sarebbe al sicuro e la mafia, invece, in grave pericolo.

Ecco perché vorrei il professor Nando dalla Chiesa come prossimo Capo dello Stato.


* il messaggio è stato pubblicato nella petizione su Change.org





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